Partizionare e formattare un disco è un'operazione fondamentale per organizzare lo spazio di archiviazione e preparare un'unità per essere utilizzata dal sistema operativo. In Linux, questa procedura può essere eseguita sia tramite strumenti da riga di comando molto potenti che tramite interfacce grafiche intuitive. In questa guida, esploreremo entrambi gli approcci, con un focus particolare sugli strumenti da terminale come fdisk, gdisk e mkfs.
1. Introduzione alla partizione e formattazione
Partizionare un disco significa dividerlo logicamente in sezioni separate, chiamate partizioni. Ogni partizione può essere utilizzata come se fosse un disco separato. Questo permette di organizzare meglio i dati, separare il sistema operativo dai file personali, o installare più sistemi operativi sullo stesso disco.
Formattare una partizione significa crearvi un filesystem, ovvero la struttura necessaria per il sistema operativo per memorizzare e organizzare i file. Senza un filesystem, una partizione è solo uno spazio vuoto.
2. Tipi di schemi di partizione
Esistono due principali schemi di partizione:
- MBR (Master Boot Record): Uno schema più vecchio, supportato da quasi tutti i sistemi, ma con limitazioni: supporta dischi fino a 2TB e al massimo 4 partizioni primarie.
- GPT (GUID Partition Table): Uno schema moderno, standard per i sistemi UEFI, che supporta dischi molto grandi (oltre 2TB) e un numero praticamente illimitato di partizioni.
Di norma, si consiglia l'uso di GPT per nuove installazioni, specialmente su sistemi moderni.
3. Tipi di filesystem
Un filesystem determina come i dati vengono organizzati su una partizione. I filesystem più comuni in Linux sono:
- ext4: Il filesystem predefinito per molte distribuzioni Linux. Stabile, robusto e ben supportato.
- XFS: Ottimo per dischi di grandi dimensioni e per applicazioni che richiedono alte prestazioni in scrittura.
- Btrfs: Un filesystem moderno con funzionalità avanzate come snapshot e compressione. Ancora in fase di sviluppo attivo, ma sempre più utilizzato.
- FAT32: Compatibile con Windows e macOS, ma con limitazioni di dimensione file (4GB max). Utile per unità rimovibili.
- NTFS: Utilizzato principalmente da Windows. Linux può leggere e scrivere su partizioni NTFS con i driver appropriati.
4. Identificare i dischi e le partizioni
Prima di partizionare, devi sapere quale disco intendi utilizzare. Puoi elencare tutti i dischi e le partizioni con il comando:
Oppure, per una visione più dettagliata:
Il disco sarà identificato da un nome come /dev/sda, /dev/sdb, /dev/nvme0n1, ecc. Le partizioni saranno indicate come /dev/sda1, /dev/sda2, ecc.
5. Partizionare un disco con fdisk (MBR) o gdisk (GPT)
Usare fdisk (per schemi MBR)
Per partizionare un disco con lo schema MBR, usa il comando fdisk. Sostituisci /dev/sdX con il nome del tuo disco (ad esempio /dev/sdb).
Una volta all'interno di fdisk, puoi usare i seguenti comandi:
o: Crea una nuova tabella di partizione MBR (cancella tutte le partizioni esistenti).n: Crea una nuova partizione.p: Crea una partizione primaria (puoi crearne fino a 4).e: Crea una partizione estesa (per avere più di 4 partizioni logiche).l: Crea una partizione logica all'interno di una estesa.w: Scrive le modifiche e chiude fdisk.q: Esce senza salvare.
Usare gdisk (per schemi GPT)
Per lo schema GPT, lo strumento equivalente è gdisk. Il funzionamento è molto simile a fdisk.
I comandi principali sono:
o: Crea una nuova tabella di partizione GPT (cancella tutte le partizioni esistenti).n: Crea una nuova partizione.w: Scrive le modifiche e chiude gdisk.q: Esce senza salvare.
6. Formattare una partizione
Dopo aver creato una partizione, devi formattarla con un filesystem. Il comando principale è mkfs. La sintassi generale è:
Dove tipo_filesystem è ext4, xfs, btrfs, ecc., e /dev/sdXn è il nome della partizione (ad esempio /dev/sdb1).
Esempi di formattazione:
Per formattare /dev/sdb1 con ext4:
In alternativa, puoi usare il comando specifico per il filesystem:
Per formattare /dev/sdb2 con XFS:
-L "NomeEtichetta" per dare un nome alla partizione. Ad esempio: sudo mkfs.ext4 -L "Backup" /dev/sdb1.
7. Montare la partizione formattata
Per poter accedere ai dati su una nuova partizione, devi "montarla" in una directory del filesystem. Ad esempio, per montare /dev/sdb1 in /mnt/miopartizione:
Per smontarla successivamente:
8. Strumenti grafici
Se preferisci un'interfaccia grafica, puoi utilizzare strumenti come:
- GParted: Uno dei più famosi e completi. Disponibile per la maggior parte delle distribuzioni Linux. Puoi installarlo con
sudo apt install gparted(Ubuntu/Debian) osudo dnf install gparted(Fedora). - Disks (GNOME Disks): Strumento integrato in GNOME, utile per operazioni di base come formattazione, montaggio e creazione di immagini disco.
Questi strumenti rendono le operazioni di partizionamento e formattazione molto intuitive tramite drag-and-drop e menu contestuali.
9. Consigli e Best Practice
- Fai sempre un backup: Come ribadito, questa operazione cancella i dati. Non saltare questo passaggio.
- Usa GPT per nuovi dischi: È lo standard moderno e offre più funzionalità.
- Scegli il filesystem giusto: Usa ext4 per uso generale, XFS per dischi grandi, e FAT32 solo per compatibilità.
- Usa strumenti grafici per principianti: Se non ti senti a tuo agio con il terminale, GParted è un'ottima alternativa sicura.
- Controlla attentamente i nomi dei dischi: Un errore nel nome del disco (ad es.
/dev/sdainvece di/dev/sdb) può portare alla perdita dei dati del tuo sistema operativo.
Partizionare e formattare un disco in Linux è un'operazione potente e utile. Conoscere gli strumenti da riga di comando offre un controllo completo, mentre le interfacce grafiche forniscono una maggiore facilità d'uso. Scegli l'approccio che meglio si adatta alle tue competenze e ai tuoi obiettivi.
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